Un Ticino più svizzero? Assolutamente sì!

Comunicato stampa — 10.12.2020

Sono passati due anni da quando abbiamo consegnato 4'305 firme che chiedono di anticipare e potenziare l’insegnamento del tedesco nelle scuole ticinesi. In questi due anni la nostra battaglia per un miglior insegnamento del tedesco non si è fermata, dapprima in commissione per spiegare i nostri buoni motivi nonché ad ascoltare chi la scuola la vive ogni giorno e chi il mercato del lavoro lo affronta. Questi due anni ci confermano sempre più la nostra posizione: il tedesco e un suo migliore insegnamento favorisce la coesione nazionale e facilita anche gli scambi professionali. I Giovani Liberali Radicali Ticinesi attendono che il Gran Consiglio abbi la giusta volontà politica di guardare avanti, oltre gli steccati partitici, nell’interesse del futuro dei giovani.

La mozione depositata nel maggio 2017, e liquidata dal DECS pochi mesi dopo con la giustificazione “va bene così” (!), chiede di potenziare e anticipare l’insegnamento del tedesco. In primo luogo, perché la prima lingua nazionale permette di avere relazioni sociali col resto della Svizzera ed è quindi un collante fondamentale della coesione nazionale. Nella misura in cui ci battiamo per una corretta diffusione dell’italianità e del plurilinguismo in Svizzera, dobbiamo difendere quest’ultimo nel nostro cantone. Secondariamente, il tedesco offre nuove e importanti opportunità di lavoro ai giovani ticinesi: basta pensare che il tedesco è fondamentale per molti settori economici del Ticino, come il turismo o i servizi, oppure che con Alptransit (grazie anche all’apertura della Galleria di base del Ceneri) e l’adesione del Ticino alla Greater Zürich Area siamo ancora più vicini al nord delle Alpi e quindi a un’importante regione economica. Non da ultimo è risaputo che il mercato del lavoro ticinese è sotto pressione e competitivo, ecco perché è fondamentale creare le basi per una formazione di qualità e al passo coi tempi; d’altronde la formazione non è un costo, ma un investimento per il futuro.

Il messaggio governativo 7704 prevede l’introduzione dei laboratori in seconda media, come già ribadito in precedenza, secondo i Giovani Liberali Radicali Ticinesi questa forma del laboratorio non prevede in realtà un aumento delle ore insegnate, ma semplicemente un dimezzamento del numero di allievi per classe, e questo solo per 2 ore settimanali (su 3 ore settimanali totali) nel primo anno (!) in cui i ragazzi si avvicinano a questa lingua. Secondo gli esperti, in questa situazione ciò non porta alcun beneficio. I Giovani Liberali Radicali Ticinesi attendono che il Gran Consiglio abbia la giusta volontà politica di guardare avanti, oltre gli steccati partitici, nell’interesse del futuro dei giovani.

“È chiaro che se non si vuole cambiare la situazione attuale e ascoltare maggiormente le necessità dei giovani, con lo scopo di (non) facilitare il loro ingresso nel mondo del lavoro, magari ci sarà l’occasione di coinvolgere anche la popolazione e riuscire quindi a guardare avanti, oltre gli steccati partitici, nell’interesse del futuro dei giovani” sostiene Daniel Mitric, presidente dei Giovani Liberali Radicali Ticinesi.

Per i Giovani Liberali Radicali Ticinesi è chiaro che le future generazioni devono poter godere di un insegnamento appropriato della lingua di Goethe e Dürrenmatt. E soprattutto, di molti datori di lavoro, clienti, colleghi e persone che incroceremo professionalmente.