Il ritorno alla normalità passa anche dagli esami di maturità!

Comunicato stampa — 26.04.2020

I Giovani Liberali Radicali Ticinesi non condividono la decisione del DECS di voler annullare completamente gli esami di maturità. Si è preferita la scelta facile e comoda adducendo presunte questioni organizzative, ma con l’unico scopo di togliersi un problema, invece di cercare soluzioni alternative che permettono di rispettare tutte le indicazioni del caso. Volere è potere, caro DECS!

La situazione straordinaria dovuta al Covid-19 ci sta insegnando molto, ma soprattutto ci fa rendere conto della reale situazione del nostro Cantone in materia, ad esempio, di digitalizzazione. Si sta ora cercando di tornare alla normalità e quindi si avvicina anche il momento in cui riaprire le scuole. Ma la normalità passa anche dagli esami di maturità: sono un tassello fondamentale nel percorso di moltissimi giovani, come tra l’altro evidenziato anche da Michael Hengartner, presidente del consiglio di direzione dei Politecnici federali. Volente o nolente l’anno scolastico sarebbe da considerarsi – senza nessun tipo di controllo dell’apprendimento – concluso già nel mese di marzo. Gli esami di maturità (scritti e orali), che oltre a fornire un elemento di valutazione in più (che spesso agli studenti permette loro di dimostrare quanto appreso sull’arco di tutto il percorso di studi) consente di ripassare il programma intrapreso in maniera globale fornendo quindi una miglior preparazione a quello che verrà una volta concluso il liceo o la commercio, e porta il singolo a poter misurare la propria capacità di lavoro autonomo.

È notizia recente che il DECS abbia deciso di non organizzare gli esami orali nei licei e alla commercio di Bellinzona, chiedendo inoltre al Consiglio federale di poter rinunciare agli esami scritti. Questa soluzione facile e comoda ci preoccupa poiché al posto di impegnarsi nella ricerca di soluzioni alternative che permettono di rispettare tutte le indicazioni del caso si lascia dettare l’agenda a presunte questioni organizzative. Come se proprio gli esami orali non fossero perfettamente fattibili via teleconferenza, mentre anche per gli scritti non mancano le alternative, sfruttando ad esempio le palestre che verso la fine dell’anno scolastico non sono più usate preferendo l’attività all’aria aperta. 

L’impressione è che il DECS sia il primo a voler archiviare il prima possibile l’anno scolastico temendo una valutazione insufficiente anche per il proprio operato. Hanno avuto due mesi di tempo per cercare e individuare una soluzione organizzativa; invece così come è avvenuto con il passaggio all’insegnamento a distanza è costretto a rincorrere il problema all’ultimo momento.

Per mercoledì è attesa la decisione di Berna, che dovrebbe tracciare la via a livello nazionale con una decisione rapida che permette di potersi ancora organizzare. L’incertezza è certamente un peso per tutti gli attori del settore formativo, in primis per gli studenti. In questo senso sarebbe pure auspicabile che la stessa modalità di svolgimento degli esami venga applicata in tutta la Svizzera. Siamo tutti sulla stessa barca ed è fondamentale restare uniti e coesi.

I Giovani Liberali Radicali Ticinesi ritengono la posizione del DECS facile e sbrigativa, volta unicamente a togliersi un problema, invece di cercare soluzoni per un appuntamento importante dei nostri giovani in vista del prosieguo degli studi.