Il fine non giustifica i mezzi

Comunicato stampa — 28.04.2017
Distretto Locarnese e Valli

Il prossimo 25 settembre saremo chiamati ad esprimerci sull'iniziativa popolare « Basta con il dumping salariale in Ticino ! » e sul controprogetto elaborato dal Gran Consiglio. L'iniziativa ha quale obiettivo quello di combattere il dumping salariale. Il controprogetto persegue lo stesso identico intento. La differenza tra l'iniziativa e controprogetto consiste nei mezzi da attivare per rafforzare la sorveglianza del mercato del lavoro: l'iniziativa vuole potenziare, il controprogetto ottimizzare e valorizzare il sistema di controllo esistente. L'iniziativa chiede un massiccio (se non addirittura sproporzionato) potenziamento in termini di risorse umane (e di conseguenza finanziarie) dell'Ufficio dell'ispettorato del lavoro. In aggiunta propone l'istituzione, all'interno di ogni azienda, della figura di delegati al controllo delle condizioni di lavoro. Dulcis in fundo gli iniziativisti vorrebbero, senza argutamente specificare l'ammontare dell'investimento necessario, attribuire all'ispettorato del lavoro nuovi compiti, incaricandolo di effettuare dei controlli sistematici sui contratti di lavoro che dovranno essergli notificati dai datori di lavoro e di allestire una statistica sui salari. Dal canto suo il controprogetto, in un'ottica di efficienza, prevede, attraverso processi razionali di riorganizzazione e di professionalizzazione, di valorizzare e ottimizzare gli strumenti di controllo del mercato del lavoro già ora disponibili e di conferire al Consiglio di Stato la possibilità di potenziare gli effettivi laddove necessario e giustificato, evitando così un'inutile dispersione di risorse. In questo senso occorre ricordare, ciò che gli iniziativisti sembrano invece dimenticare, che il Cantone è già oggi attrezzato di un sistema strutturato per la sorveglianza del mercato del lavoro che, negli anni, ha permesso di elaborare misure efficaci e funzionali. Ed è proprio da questo sistema ben collaudato, che ha già dimostrato di dare i suoi frutti, che bisogna partire introducendo dei correttivi, meno onerosi dal profilo finanziario, per migliorare i risultati. Non c'è necessità di far tabula rasa di quanto costruito negli anni, e ciò soprattutto se l'effetto, così come voluto dall'iniziativa, è quello di un sistema macchinoso ed oltremodo dispendioso dal profilo finanziario in un momento in cui la situazione delle finanze del Cantone è particolarmente delicata. L'iniziativa porta un eccesso di burocrazia che andrebbe a detrimento non solo dell'Amministrazione cantonale ma anche delle aziende. Il sistema proposto dagli iniziativisti difetta altresì di una strategia di intervento mirata, che rischi di comportare la dispersione delle risorse, con la conseguenza di non raggiungere gli obiettivi prefissati. Obiettivi che invece possono essere più agevolmente raggiunti con risorse finanziarie decisamente inferiori, attraverso il rafforzamento del sistema attuale e che ha già dato prova di rispondere in modo tangibile ai problemi del mercato del lavoro. è chiaro e lampante che per questa iniziativa il fine non giustifica i mezzi: lo stesso (e forse perfino migliore) risultato può essere raggiunto con risorse finanziarie di gran lunga inferiori. Per questo motivo voterò NO all'iniziativa e sosterrò con un deciso SI il controprogetto.